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Farmaci a scuola. Regione Lazio firmerà accordo con Ufficio scolastico per somministrazione

Farmaci a scuola. Regione Lazio firmerà accordo con Ufficio scolastico per somministrazione

L’accordo, che sarà siglato nei prossimi giorni, servirà a definire procedure, competenze e dettagli vari connessi alla somministrazione, su prescrizione medica, di farmaci durante l’orario scolastico agli alunni con patologie croniche e assimilabili. I farmaci dovranno essere somministrati dai genitori o persona da loro delegate, da personale sanitario o dall’alunno stesso se maggiorenne, in locali adeguati che saranno individuati all’interno di ogni struttura scolastica.

La Regione Lazio e l’Ufficio Scolastico regionale firmeranno un accordo per la somministrazione di farmaci in ambito e orario scolastico. L’accordo, frutto di una delibera approvata dalla Giunta regionale, sarà firmato nei prossimi giorni e servirà a definire criteri, procedure, competenze, azioni, interventi e responsabilità connessi alla necessità della somministrazione agli alunni con patologie croniche e assimilabili che frequentano scuole di ogni ordine e grado, comprese le agenzie formative accreditate presso la Regione Lazio, al fine di garantire salute e sicurezza in orario scolastico e formativo. A darne notizia è la Regione Lazio in una nota. Il protocollo avrà una durata triennale.

“Il protocollo – spiega la Regione stabilisce che i famaci a scuola devono essere somministrati, in caso di assoluta necessità, solo su richiesta dei genitori o di chi esercita la patria volontà come da prescrizione del medico curante. A seguito della richiesta scritta di chi esercita la patria potestà possono somministrare i farmaci gli stessi genitori, l’alunno, le persone che agiscono su delega dei genitori o il personale sanitario. I genitori, primi responsabili della salute e del benessere del proprio figlio, possono chiedere al dirigente scolastico o al responsabile della struttura formativa, di individuare eventuali incaricati per effettuare la somministrazione del farmaco o di accedere direttamente alle sedi scolastiche e/o infine di consentirne l’accesso a persone precedentemente individuate”.

Tra le patologie croniche o assimilabili si annoverano per esempio asma, allergie, epilessia, fibrosi cistica. “I medici che effettuano le prescrizioni devono specificare se trattasi di farmaco salvavita o indispensabile, attenendosi inoltre ai criteri di assoluta necessità e indispensabilità di somministrazione del farmaco in orario scolastico, ed eventuale necessità che la somministrazione sia ad opera di una persona esterna alla struttura ove si trova lo studente affetto da patologia”, precisa la Regione nella nota.

Per effettuare la somministrazione sarà individuato all’interno di ogni struttura uno spazio adeguato e ogni volta che viene compiuta l’operazione, essa deve essere annotata, con tutte le specifiche del caso. Qualora il minorenne abbia raggiunto una parziale autonomia nella gestione della propria terapia farmacologica può essere affiancato da personale competente nella somministrazione del farmaco di cui necessità, lo studente maggiorenne invece deve comunicare l’auto-somministrazione del farmaco, “al fine di consentire la gestione di eventuali situazioni di emergenza. In caso di situazione di pericolo e/o di emergenza l’istituzione scolastica o formativa può ricorrere al servizio 118, informando contestualmente la famiglia di quanto accaduto”, spiega la nota regione.

“In Italia il Lazio è una delle poche regioni che si è dotata di uno strumento, come l’accordo che la Regione Lazio sta per firmare, che permetta di affrontare con regole certe la questione della somministrazione dei farmaci agli studenti in orario e ambito scolastico – commenta il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – Questo protocollo serve a mettere ordine e soprattutto chiarisce responsabilità e modalità che riguardano genitori e personale scolastico e sanitario, creando una sinergia che risulta fondamentale per il piccolo paziente e per la sua famiglia di fronte all’insorgere di una patologia cronica o comunque tale da richiedere l’uso continuato e prolungato di farmaci. Senza dimenticare che questo accordo sarà utile a garantire il diritto allo studio ed il diritto alla salute, senza far perdere agli studenti giorni di scuola”.